lunedì 22 aprile 2013

RE GIORGIO E IL PARLAMENTO BUE

Ho ascoltato il discorso del secondo giuramento di Giorgio Napolitano davanti al parlamento in seduta comune e mi è salito un sentimento di tristezza e sconforto. Giorgio Napolitano non mi è mai piaciuto ed ora mi piace ancora meno. Ha sculacciato i parlamentari come fosse un padre severo che punisce i suoi figli e questi sciocchi lo hanno pure applaudito (non quelli del M5S). Questo vecchio comunista è convinto di essere il re dell'Italia e che i cittadini italiani, rappresentati dai parlamentari, siano i suoi sudditi, tanto da minacciarli di "fare le cose a comportamento e non farlo inquietare" come dice Lorenzo al figlio Luco.
Quasi due mesi dopo il voto e la partitocrazia continua ad avere il controllo di questo paese malato e vecchio, due mesi di finte chiusure, chiacchiere, saggi e mandati esplorativi per rimettere al suo posto un vecchio di quasi 90 anni che parla ancora di Europa e militari in missione di pace.
Oggi in Italia è morta la speranza di un futuro migliore. Nei miei quasi 40 anni di vita ho visto questo paese peggiorare ogni giorno. Poveri figli miei.

Nessun commento:

Posta un commento